Attacchi di panico, Ansia: cosa fare

Come si manifestano gli Attacchi di panico

Psicoterapeuta Milano

Un attacco di panico si verifica quando ci si sente di colpo, senza motivo, in preda a una paura molto intensa associata, spesso, al timore di star per morire. Durante un attacco di panico si manifestano fastidi fisici come, ad esempio:

• nausea o disturbi addominali

• sudorazione

• tremori

• palpitazioni, tachicardia

• sensazione di mancanza d’aria o di soffocamento

Il numero di attacchi di panico dipende dalla gravità della malattia. Alcune persone possono averne uno o due ogni mese; altre, diversi a settimana.

Possono essere molto spaventosi e intensi, ma non sono pericolosi. Non causano alcun danno fisico, ed è improbabile che richiedano il ricovero in ospedale.

Come avviene per molti problemi di salute mentale, anche la causa esatta del disturbo di panico non è chiara. Tuttavia, si pensa sia legato a una combinazione di fattori fisici e psicologici.

Diverse malattie causano disturbi (sintomi) simili a quelli dell’ansia. Ad esempio:

• prolasso della valvola mitrale

• sindrome da tachicardia posturale ortostatica (POT Sindrome), disturbi che si verificano passando dalla posizione sdraiata a quella eretta e includono un aumento anomalo e persistente del numero di battiti cardiaci di circa 30 al minuto

• anemia

• tachicardia atriale parossistica, battiti cardiaci rapidi e regolari che iniziano e finiscono bruscamente

• tireotossicosi, situazione in cui grandi quantità di ormoni tiroidei sono rilasciati nel flusso sanguigno provocando tachicardia, sudorazione, tremori e ansia

• diabete scarsamente tenuto sotto controllo

• tumori surrenalici, escrescenze che si sviluppano sulle due ghiandole triangolari che fanno parte dei reni (ghiandole surrenali)

• sindrome carcinoide, insieme di disturbi (sintomi) causati da alcuni tumori carcinoidi che possono svilupparsi nelle cellule delle ghiandole che producono e secernono ormoni (sistema endocrino)

• sindrome di Zollinger-Ellison, condizione che provoca una sovrapproduzione di insulina e una diminuzione della concentrazione di zucchero nel sangue (ipoglicemia)

Il disturbo di panico si considera accertato (diagnosticato) quando si verificano attacchi ripetuti (ricorrenti) e inaspettati seguiti da un periodo di tempo, di almeno un mese, in cui è presente la preoccupazione continua che possano ripresentarsi e avere conseguenze gravi (ad esempio, paura di avere un attacco cardiaco o di impazzire).

La cura, che consiste principalmente nella terapia psicologica e nell’uso dei farmaci, si propone di ridurre il numero di attacchi e di alleviare la gravità dei disturbi (sintomi).

Terapia per gli attacchi di panico

Per un pieno recupero è importante chiedere aiuto al medico il più presto possibile. La terapia per gli attacchi di panico, infatti, è molto più efficace se iniziata appena i disturbi si presentano (precocemente). Se non curato, può diventare debilitante, portare all’isolamento sociale e aumentare il rischio di sviluppare altri problemi di salute mentale come, ad esempio, l’agorafobia o altre fobie.

Nel mondo, circa il 3% delle persone adulte soffre di disturbo di panico nel corso della propria vita.

I disturbi (sintomi) causati da un attacco di panico possono essere molto spaventosi e angoscianti e verificarsi improvvisamente e senza alcuna ragione apparente.

Oltre a un opprimente senso di ansia, un attacco di panico può essere accompagnato da una varietà di altri fastidi, tra cui:

• palpitazioni, tachicardia

• sudorazione

• tremori

• vampate di calore

• brividi

• fiato corto, mancanza di respiro

• sensazione di soffocamento

• dolore al petto

• nausea

• sensazioni di sbandamento, di instabilità

• sensazione di svenimento

• intorpidimento o formicolio

• dolori addominali

• paura di morire

• paura di perdere il controllo o di impazzire

• sensazione che le cose attorno siano irreali o di essere distaccati da se stessi

I disturbi (sintomi) fisici di un attacco di panico sono sgradevoli e possono anche essere accompagnati da estrema paura o terrore. Per questo motivo, le persone iniziano a temere l’attacco successivo. A volte, possono essere così intensi da dare la sensazione di essere colpiti da un attacco di cuore. Tuttavia, anche se dovessero comparire un battito cardiaco accelerato e la mancanza di respiro, è importante sapere che non costituiscono i segnali di un infarto. Anche se spaventosi, gli attacchi di panico non causano danni fisici.

Le persone che ne soffrono da un certo periodo di tempo, di solito, imparano a riconoscere questa “sensazione di avere un infarto” e diventano più consapevoli dei modi per controllarla.

La maggior parte degli attacchi di panico dura da cinque a 20 minuti, anche se ci sono segnalazioni di alcuni attacchi prolungati fino ad un’ora. In questi casi è probabile che si sia verificato un secondo attacco subito dopo il primo oppure siano rimasti alti i livelli di ansia.

Attacchi di panico ricorrenti

Le persone con disturbo di panico hanno attacchi che si ripetono nel tempo (ricorrenti). In alcune, si manifestano una o due volte al mese; in altre, più volte a settimana. Poiché possono essere molto imprevedibili, le persone che ne soffrono possono sviluppare uno stato di ansia costante nell’attesa del successivo episodio.

Depersonalizzazione

Nel corso di un attacco i disturbi (sintomi) possono essere così intensi e fuori controllo da provocare un sentimento di distacco dalla situazione che si sta vivendo, dal proprio corpo e dall’ambiente circostante. Può sembrare di essere in una situazione irreale di cui si è solo spettatori.
Questo fenomeno è noto come depersonalizzazione ma non fornisce alcun sollievo e non rende l’attacco di panico meno spaventoso. Al contrario, spesso rende l’esperienza maggiormente disorientante.

Tutti coloro che hanno il disturbo di panico prima o poi sperimentano attacchi di panico. Tuttavia, non tutte le persone che hanno avuto attacchi di panico soffrono anche del disturbo di panico perché tali episodi possono essere inquadrabili anche in altri tipi di disturbi.

Fobia

Alcune persone hanno attacchi di panico in risposta a situazioni specifiche. Ad esempio, possono avere una paura eccessiva o irragionevole degli spazi chiusi (claustrofobia) e avere un attacco di panico quando si trovano in tale situazione.

Mentre la maggior parte degli individui con fobie sperimentano gli attacchi di panico solo di fronte alla situazione, o all’oggetto, che fa scattare in loro la paura, gli episodi causati dal disturbo di panico si verificano senza preavviso e senza motivo evidente.

Infatti, il disturbo di panico è considerato accertato (diagnosticato) solo in presenza di attacchi ricorrenti e inaspettati seguiti da un periodo, di almeno un mese, in cui è presente la preoccupazione continua di averne altri o il timore delle loro conseguenze (per esempio, perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, paura di impazzire).

La terapia psicologica e quella farmacologica sono i due tipi di cura per il disturbo di panico. A seconda delle circostanze individuali, può essere necessario utilizzarne una sola o entrambeTerapia psicologica

  • Terapia cognitivo-comportamentale (CBT)

Questa terapia ha dimostrato benefici a lungo termine ed è raccomandata per la cura del disturbo di panico. Di solito, è consigliata perché sono disponibili evidenze scientifiche sulla sua efficacia. Consiste in incontri regolari con un terapeuta esperto che discute e approfondisce, con la persona che soffre del disturbo di panico, le reazioni e i pensieri comparsi durante un attacco.

Una volta identificati tutti i processi e le convinzioni negative ed erronee, lavora per sostituirli con altri più realistici e calati nella vita di tutti i giorni. Il terapeuta può anche indicare come comportarsi per affrontare meglio gli eventuali, futuri attacchi di panico. Ad esempio, può insegnare tecniche di respirazione da utilizzare per aiutare a mantenere la calma.

L’Istituto Nazionale inglese per la Salute e l’Eccellenza Clinica (NICE) raccomanda un totale di 7-14 ore di CBT da effettuare settimanalmente e da completare entro un periodo di quattro mesi. La cura, di solito, comporta sessioni di 1-2 ore a settimana.
Il NICE, inoltre, suggerisce che in certe situazioni possa essere ugualmente efficace un programma più breve, ma più intenso, (con sessioni più frequenti) di CBT oppure rinforzato da materiale informativo e di autoaiuto.

Per Maggiori informazioni inviare mail a: info@centroamamente.it eTel.3311842704
www.centropsicologicomilano.it

FONTE articolo:

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/a/attacchi-di-panico?highlight=WyJhbnNpYSIsImRlcHJlc3Npb25lIiwiYW5zaWEgZGVwcmVzc2lvbmUiXQ==

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